Glutine, celiachia e sensibilità al glutine non celiaca: per saperne di più.
Il glutine è un composto peptidico contenuto nel grano, ma anche in altri cereali, ed è formato prevalentemente di proteine.
Lo sapevi?
“No dottore, non lo sapevo…. Ma me lo sta dicendo perché teme che io sia celiaco? Non devo più mangiare la pasta? Lei che ne pensa?”
Penso che ci sia troppa confusione sul glutine!
È per questo che vorrei parlarne un po’ per far luce su un argomento parecchio controverso.
Il glutine e i prodotti che lo contengono
Il glutine è contenuto principalmente nel grano, nella segale e nell’orzo ed è quell’elemento che nella panificazione o nella pasticceria rende l’impasto elastico e aiuta la lievitazione.
Nella nostra alimentazione, la principale fonte di glutine, oltre a pane e dolci, è la pasta, che nella dieta mediterranea è uno dei piatti principali.
Più glutine c’è al suo interno, più la pasta ha una buona resa nella cottura e nella mantecatura.
È proprio per questo che la pasta raffinata e di qualità ne è molto più ricca rispetto ad un tempo.
Se da un lato sembra di comprare il meglio sul mercato, dall’altro si finisce per assumere una quantità di glutine decisamente superiore a quella che si assumeva qualche decennio fa, anche perché spesso viene utilizzato come additivo in moltissimi altri prodotti.
Possiamo affermare che il suo consumo nell’ultimo mezzo secolo è aumentato in maniera esponenziale.
Malattia celiaca (CD) e sensibilità al glutine non celiaca (NGCS): come distinguerle
Dobbiamo creare una distinzione tra chi è celiaco e chi ha una sensibilità verso il glutine e questa differenziazione può essere fatta, dopo aver consultato il proprio medico, con alcuni esami mirati.
La malattia celiaca (CD) va diagnosticata con un esame del sangue per verificare la presenza di anticorpi specifici, seguito poi da una gastroscopia per valutare se i villi intestinali sono attivi oppure no.
Si può parlare di sensibilità al glutine non celiaca (NGCS) se si evidenziano una serie di problemi causati dall’assunzione di glutine, come gonfiore dell’addome, prurito, dolori, mal di testa, stitichezza o diarrea, ma gli esami non evidenziano anticorpi specifici.
Possiamo affermare che sono moltissime le persone che soffrono di sensibilità al glutine, condizione legata in modo stretto ad un’altra sindrome molto frequente, ovvero quella dell’intestino irritabile: il 25% di chi soffre di questa sindrome soffre anche di una sensibilità al glutine.
“Dottore, ma perché accade tutto questo? Possiamo evitarlo?”
La realtà è semplice: il glutine è un elemento che risulta essere difficile da assimilare dal nostro sistema digestivo e assumere troppe farine raffinate ricche di questa proteina crea terreno fertile per un’infiammazione generale dell’organismo che, in alcuni casi, può sfociare in una patologia.
Qual è il ritratto tipo della persona sensibile al glutine?
Chi presenta questa sensibilità
- può essere predisposto geneticamente alla celiachia o a malattie autoimmuni
- potrebbe aver assunto troppo frequentemente degli antibiotici durante l’infanzia
- ha un’alimentazione poco equilibrata e non fa attività fisica.
Per prevenire questa problematica, è consigliabile utilizzare le farine raffinate ricche di glutine con moderazione e mangiare in modo sano ed equilibrato, facendo attività fisica due o tre volte la settimana.
“Dottore, lei ha sempre una soluzione per tutto!”
Ebbene sì, hai proprio ragione!
Ma la realtà è che la soluzione è sempre e solamente una: avere uno stile di vita equilibrato ed evitare la pigrizia.
Mi raccomando però, evita sempre il fai da te.
Cerca la professionalità di un medico e di un buon dietista che possono capire il problema ed indirizzarti verso la sua risoluzione.
Quindi… non dimenticare di prendere appuntamento!
Se senti che qualcosa nella tua alimentazione non funziona, contattami e cercheremo di trovare la soluzione più adatta a te, analizzando eventuali problematiche e valutando insieme quale percorso seguire.
Dai, corri che ti sto già aspettando!
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